Vivere a Metà

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Per metà del tempo sono scettico …. per l’altra metà ho la certezza che mi porta ad avere un atteggiamento testardo (e ingenuo)
Sono scettico quando mi dicono che andrà tutto bene….quando mi dicono che devo fidarmi…quando tutto andrà bene perché questa fiducia è basata su “dati” che lo confermano.
Ma sono certo che anche un solo “dato negativo” può portare al disastro.
Mille ricordi (dati) positivi vengono subito dimenticati davanti a un solo fatto negativo e questo succede in qualunque campo anche nei rapporti tra individui….frasi come “ho capito” o “ “mi hai deluso” spesso arrivano da analisi di questo tipo.
Sono scettico quando sento odore di “casualità” e quando il destino gioca con me anche se spesso mi sorride.
Sono testardo (e nuovamente ingenuo) quando penso di essere io a cambiare quel destino usando la forza della ragione.
Per metà sono scettico nel mio lavoro, perché la realtà che faccio vedere non è quella che “si vede”
Sono testardo e ingenuamente aggressivo laddove gli altri consigliano prudenza…quando non si dovrebbe dire quello che pensi sulla Azienda o cosa pensi del capo anche se è proprio lui a invitarti a farlo “per capire e migliorare”.
Per metà del tempo sono un professionista concreto e pratico…per metà del tempo sono superficiale e lo sono quando c’è di mezzo l’estetica….. per me la dignità viene molto prima dell’estetica e l’eleganza (quella di pensiero) prima della cultura…l’amore prima dei tacchi a spillo.
Metà delle persone che conosco mi definiscono “irritante”, l’altra metà “servile”.
Per metà del tempo rispetto le “regole” per l’altra “metà” le rifiuto e le infrango (tutte!).
Mi sono chiesto perché questa vita al 50%
Forse perché con una metà snobbo il destino.
Per metà del tempo “insegno” a essere puntuali e poi mi accorgo che non porto l’orologio e non corro più per “rispettare “ i tempi e …funziona!!.
Se vuoi rimanere deluso e stare male devi perdere il “tuo treno” e io l’ho perso quel treno ma, nello stesso modo nel “non prendere treni” ho trovato il vero valore dell’eleganza, dell’estetica, del comportamento e la sensazione sia pure ingenua, di avere il controllo del “mio” tempo.
Perdere un “treno” fa male solo se gli corri dietro!
Non voglio dare consigli ma per metà del tempo lo faccio ma il consiglio più bello (e ingenuo) è quando dico che “potete” lasciare un posto di lavoro con una stipendio molto alto ma, a condizione che siate voi a prendere la decisione e il “guadagno” che se ne trae sembrerà migliore dell’utilità del denaro in questione (lo so!! Perché l’ho fatto!!…funziona!)
È il primo passo per mandare il destino a quel paese.
Ho sempre immaginato che giocare con il destino sia come una gara a scacchi dove comunque è lui che fa le mosse decisive ma non potrà dire di avere vinto se un giorno farò una mossa aggressiva ma volutamente sbagliata (e ingenua).
No! Non potrà dire di avere vinto la partita….forse solo metà!


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