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Sprecare Fiato
Avere la sensazione di essere inascoltato non è una esperienza nuova almeno per me…so benissimo cosa si prova.
Non sto dicendo di non seguire un consiglio (cerco di darne il meno possibile) per poi arrivare alla frase odiosa: “te lo avevo detto io!…non mi hai ascoltato!! ..ecc ecc”
No…mi sto riferendo a tutte quelle situazioni dove lo schema è già noto come il rituale di una lezione in classe o di una riunione del lunedì o di una messa alla domenica.
Ecco, penso che la nostra mente in questi casi (e molti altri) si semplifica la vita e semplicemente non ascolta….creando la situazione tipica che chiamiamo di disattenzione, di distrazione.
Oltre al fatto di “semplificare” ritengo anche che in quei momenti si fa troppa attenzione a se stessi….Bè…cerco di spiegarmi…..non distraetevi !!!!
Molti anni fa quando “credevo” ho assistito a una messa (calma!!!).
Il prete del mio paese era sicuramente un tipo bizzarro e forse l’ho ammirato più per questo che come uomo di Dio.
Con lui non ho mai parlato…mi conosceva pochissimo quindi entrambi penso ci annusiamo con sospetto.
Una volta x dimostrare la non attenzione dei fedeli è giunto a mettere una lattina di coca cola sull’altare….
Naturalmente lui era partito con il dire che in chiesa “oggi” c’era qualcosa di diverso….ma nessuno delle pie donne, uomini e bambini al seguito se ne era accorto……ne segui un sermone molto interessante.
Notavo che era “un po’ giù” e anche deluso ….proprio quando un proff. si accorge di parlare al vento e sprecare fiato.
Era certo che se un giorno avesse detto “fai o Signore che questa chiesa ci crolli addosso…..per Cristo nostro Signore” in coro molta gente risponderebbe “Amen!!”
Vabbè possiamo anche chiamarla disattenzione….un po’ come quando stringiamo la mano per presentarci e dopo tre secondi ci dimentichiamo il nome di quella persona perché “troppo concentrati a dire bene il “NOSTRO” nome”.
No…non è distrazione…è più di una disattenzione …è troppa attenzione verso noi stessi…ecco…per me è quello
Anche quel “Amen” richiede attenzione verso se stessi ….è l’unica cosa che devi fare bene per farti “sentire” partecipe di quel gruppo.
Il don lo sapeva!!
Non cercava di essere compreso….ma dopo quel “Amen” di circostanza l’ho visto che sorrideva mentre ritornava sull’altare e tutti se ne andavano felici…sereni e “distratti”
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