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Non Tutti Brillano di Luce propria.
Mi sveglio improvvisamente convinto di avere dormito per giorni…..sono e mi sento anche riposato.
Ma mi accorgo che sono solo le due di notte
Troppo presto per fare qualcosa e troppo tardi per ritornare nel sogno…..un sogno che mi ha dato la sensazione di essere andato lontano….tanto da fermare il tempo.
Ma questo non lo capirete e ci potete anche ridere sopra.
Decisi allora nonostante il freddo di andare in cortile.
Mi vesto rapido e mi butto fuori di casa nel silenzio il cielo.
La luna con la sua debole falce sarebbe sorta tra alcune ore accompagnata da Marte ma Giove era già lì brillante come sempre quasi a ammonirmi.
Per un attimo fui colto dalla tentazione di prendere macchina fotografica e cavalletto ma, mi resi conto che avrei fatto un grosso errore.
Quel cielo buio per quella sera andava contemplato e non preso di assalto con un rumore di otturatore.
Sarebbe apparso come la stessa volgarità di un rumore di tacchi a spillo in una chiesa….
E allora…dai….
Mi oriento e faccio il mio volo nell’universo.
Ecco “Altair” lontana appena 16 anni luce e “Vega” (25 a.l.) ma anche “Deneb” lontanissimo 3229 anni luce era lì…..e poi “Capella”…”Arturo” e tante altre difficili da contare e da chiamare.
Piccole tanto che potevo nasconderle con un dito…..in realtà immense come tanti soli.
Stelle che apparivano fredde ma con temperature da inferno…
Stelle silenziose ma sulla loro superficie il rumore di centinaia di bombe nucleari che esplodono insieme.
Ecco ..questo è l’effetto della lontananza…..la distanza che altera le cose.
Piccole, fredde, silenziose e solitarie solo in apparenza.
Certo, penso che “chi ha fatto tutto questo ci sapeva fare” …..un universo reale ma anche fatto di illusioni e inganni.
Poi….il mio sguardo viene attratto da una “stellina”….non capisco….troppo luminosa per non riconoscerla….eppure lì in quella zona non dovrebbe esserci.
La osservo attentamente e noto che si sposta…..lentamente ma si muoveeeee ….siiiii…cavolo…. si muove, sicuro.!
Mi arrabbio subito con me stesso per non averlo capito e di essere stato così ingenuo …di avere confuso un satellite artificiale per una stella.
Lo rendeva simile a una stella il fatto che i suoi pannelli riflettevano la luce del sole ma non brillava di luce propria.
Niente a che fare con la mano di “Dio” o di chiunque ha creato tutto questo universo …..quello era un “falso” dell’uomo.
Un ammasso di circa 900 chili di metallo che si confondeva con le stelle….Ecco….ho pensato…. “tutte quelle stelle se chiudo gli occhi sono come persone care o importanti che sentiamo ormai lontane”…..Silenziose nel ricordo ma che fanno rumore nella mente.
Fredde perché le vediamo in bianco e nero ma con un cuore caldo che batte ancora.
Piccole per il tempo ma immense per quello che ci hanno dato.
Ognuno di noi ha il suo firmamento fatto di riferimenti fissi e ognuno di noi ha la sua “Stella Polare” che magari non sarà luminosissima ma che ci indica la rotta giusta nel mare della vita.
E ognuno di noi ha decine e decine di satelliti che gli ronzano intorno….fatti di colleghi di lavoro, parenti o pseudo amici e che non brillano di luce propria e ci illudono in false traiettorie.
E mentre pensavo a questo l’alba spingeva verso Est….Il tempo di salutare la mia “Stella Polare”…di ricordare che anche se lontana esisterà anche dopo di me.
Ho controllato….quel satellite passato fingendosi una stella era il NOAA 19 …satellite meteorologico…..
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