La Solitudine di Collins..

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Certo che mi ricordo quella notte….insomma, non nei particolari….non chiedetemi l’ora.
Me la ricordo come la notte della Luna
So solo che era una bellissima sera d’estate di luglio e per me era come essere davanti al paradiso.

Mi ricordo bene le lucciole del prato e che la scuola era alle spalle..tutto andava molto bene. Il vento era a poppa.
Gli amici, i campi da correre e la “colonia estiva” mi avrebbero aspettato.
Ero il più forte e a 10 anni si è immortali almeno nello spirito…..tutto era permesso bastava volerlo e non solo sognarlo….
Tutto…anche andare sulla Luna.
Quella notte sul più bello fui svegliato di botto da mio padre che urlava…..”fiooo’ ven ki a videe..” (Traduzione per calabresi e siciliani: “figlio vieni a vedere”).
Mi mise in prima fila davanti al televisore.. seduto sul pavimento…dietro sul divano belli comodi mamma, fratello e sorella…..io e lui sul pavimento …(non l’ho mai capita ma vabbè).
Mancava solo il gatto ma lui la Luna se l’era andata a contemplare sicuramente in altro modo.
Insomma mio padre aveva perfettamente capito che quella sera si sarebbe verificato un avvenimento unico ed era emozionato come un bambino a Natale ma era lucidissimo e voleva tutti presenti e testimoni.
A dire la verità ero annoiato…non capivo….vedevo solo figure confuse, sfuocate e in bianco e nero…sentivo parlare di uomini dai nomi strani …Armstrong…Collins…Aldrin….nomi impronunciabili.
Il perché ero lì lo avrei saputo dopo….me lo spiego’ mio padre ma poi molto meglio la storia….
Quel momento mi è ritornato in mente in questi giorni perché se chiedo “chi è stato il primo uomo sulla Luna” mi sento rispondere Armstrong!!
Qualcuno vi aggiungerà anche Aldrin ma pochissimi…quasi nessuno si ricorda di Collins. (Una persona mi ha detto Ronaldo ma è stato imbavagliato e non conta)
Comunque erano questi gli uomini che fecero parte della prima missione sulla luna con allunaggio di un modulo…..un insieme di tubi e fili elettrici….e tanta ma tanta fortuna.
Ma il terzo astronauta della spedizione mi ha sempre incuriosito…..
Si perché Collins è li ma non si vede…..un po come chi fa una foto al matrimonio.
Collins per assicurare il successo della missione ha dovuto tenere accesi i motori della navicella di comando obbligandolo quindi a girare intorno alla luna in attesa di recuperare i sui compagni.
Nel fare questo ha dovuto stare 47 minuti tra la massa della Luna che lo separava dalla Terra con davanti a se l’infinito dell’universo …… in un isolamento totale privo di qualsiasi forma di comunicazione…..
Io non so se Collins ha visto “Dio” ma ammise di essere piombato in una solitudine terribile …..la più profonda che un essere umano avesse mai provato dai tempi di Adamo.
Sono convinto che ci sono esperienze che non puoi sapere o intuire e dove non basta la curiosità, la sensibilità la cultura o un credo per riempire quel vuoto.
Non sono mai stato su una navicella spaziale che si mette a girare intorno alla Luna e per quanto mi sforzi mi è difficile  cogliere il senso profondo della solitudine di Collins lontano dalla Terra, isolato e al buio in una scatola poco più grande di una 500.
Queste emozioni non possiamo afferrarle se non le viviamo di persona come essere figli unici….come trovarsi in mare in una situazione difficile….come in posti che sembrano fatti a misura per noi ma non per altri…..come avvertire la mancanza di persone che ci sono….ma sono oscurate dalla loro luna e ti fanno sentire come Collins….eppure appartieni alla loro vita….in silenzio….in solitudine e non entrerai nella loro storia, mai nella loro vita.


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