Essere un ladro

Si perché oggi siamo tutte persone adulte (più o meno)…insomma, è difficile che facciamo qualcosa che poi può causarci conseguenze gravi.
Perché insomma, bene o male alla mia età tutti hanno una famiglia e chi non ce l’ha ha una certa esperienza vissuta….insomma è finita l’era delle ragazzate.
Anche se quello che ho detto non è vero e almeno personalmente non raggiungerò mai (per scelta) lo stadio di “adultitudine”, in ogni caso sappiamo e conosciamo bene le conseguenze delle nostre azioni a differenza che da ragazzi.
Da ragazzi capita che fai una cosa e che da lì, in alcuni casi può succedere davvero qualcosa di grave…o che comunque ti segna.
Che dentro di me c’è qualcosa che assomiglia a un ladro, o che nella mia vita precedente lo sia veramente stato non ne ho dubbi.
Riflettendo a questo mi è venuto in mente di quando con i miei 12 o 13 anni con Fulvio (nome di fantasia) eravamo alla ricerca di un regalo per il compleanno di un nostro compagno delle medie.
Stavamo girando senza meta precisa nei pressi della “RINASCENTE” quando incontrammo altri due ragazzi che conoscevamo.
Questi ci mostrarono con orgoglio un paio di piccoli giocattoli che avevano appena “rubato” all’interno del supermercato.
Con rapidità e scaltrezza il gioco sembrava semplice…..allora non esistevano sofisticati sistemi antitaccheggio come oggi.
E’ incredibile come in pochi secondi una pessima idea si fece strada tra i nostri cervelli …..Il brivido del rischio, il gusto del proibito furono subito fattori moltiplicatori e il mio angelo custode fu subito mandato a farsi un giro…..
Entrammo e raggiungemmo il reparto giocattoli….
Fulvio lo vidi subito con in mano un pupazzetto che con rapidità fulminea sparì sotto il giubbotto….poi non contento se ne prese un altro.
Mi sembrava di essere Diabolik anche se Fulvio non era proprio la Eva Kant dei miei sogni che sarebbe arrivata tra qualche anno (anche lei una Ladra!).
Poi, in fondo alla rampa che portava all’uscita …..a pochi metri dalla stessa trovammo uno dei commessi……L’uomo che per noi allora era come una montagna si piantò in mezzo e appoggiò la mano sul petto di Fulvio ormai sformato dai pupazzetti …..
Gli disse …”COSA HAI LI’ SOTTO??
FAMMI VEDERE!”.
Solo allora mi accorsi che con tutto quello che avevamo nascosto sotto i giubbotti eravamo praticamente goffi e ingrassati a dismisura.
Appena Fulvio fece un movimento imprevisto cominciarono a spuntare o cadere pupazzetti e macchinine di tutti i tipi……poi toccò a me.
Allora il commesso disse:…”BENE…MOSTRATEMI UNO SCONTRINO!”
Non so perché e soprattutto non so come riuscii a dire a quello “sceriffo” che….”STIAMO CERCANDO LA MAMMA…..LEI HA LO SCONTRINO!”
Vidi un ghigno sulla faccia del commesso…..poi…dopo un lungo silenzio….parlò….“DAI FORZA….LEI E LEI…..” puntandoci un dito….”SEGUITEMI…DEVO CHIAMARE I VOSTRI GENITORI E FARVI FIRMARE DELLE CARTE….”
Chiesi allora il “perché” ci stava dando improvvisamente del “lei” ….noi in fondo eravamo solo dei bambini.
Il commesso mi guardò fulminandomi con gli occhi e disse “IO DO SEMPRE DEL LEI A DEI LADRI….LORO NON MERITANO NESSUNA CONFIDENZA….MI SEGUA ….LEI VOLEVA RUBARE”
Salimmo negli uffici….fummo portati davanti a una cassiera che ci guardava con compassione e ci chiese il nome dei genitori…indirizzo..telefono…dove lavoravano. Fulvio incominciò a piangere e dopo poco spuntarono i fazzoletti dalla tasca di quella donna
Mentimmo spudoratamente su tutto, ormai presi dal vortice della menzogna ma, a quel punto lui…il commesso lo sapeva ma, il suo intento, perfettamente riuscito era quello di spaventarci.
Lasciammo giù tutti i giocattoli e a stento riuscimmo a comprare un orsacchiotto anche grazie alla cassiera che ci abbonò 150 lire di allora.
Poi….ci rifugiammo nella stanza di Fulvio a meditare per delle ore su quello che era successo.
Se i nostri genitori ne fossero venuti al corrente sarebbero stati guai seri…molto seri.
Giurammo sulla testa di “Fulì” (il cane di Fulvio) che da quel giorno certe stupidate non le avremmo più fatte.
Venimmo a sapere con il tempo che i due amici trovati fuori dal supermercato, i loro giocattoli li avevano comprati e non rubati. Si sono sempre chiesti perchè io e Fulvio li abbiamo presi a calci e sputi.
Presto….molto presto….mi resi conto che quel anonimo commesso mi aveva dato una delle più grandi lezioni di vita….sfruttando la nostra imbranataggine come ladri in erba e con la sua sensibilità nascosta molto meglio della nostra refurtiva mi aveva fatto capire che il furto non poteva essere una scappatoia facile
Quel commesso non avvisò i carabinieri e di conseguenza nessuno dei nostri genitori lo venne mai a sapere
Forse, a modo suo, nel nascondere le sue emozioni, raggirando il semplice dovere che lo avrebbe obbligato a denunciarci, mi dimostrò di essere anche lui un complice ….
Poca gente ho incontrato come lui…con un grande cuore ma tenuto bene nascosto e pronto a darti una seconda possibilità.
Meglio di molti docenti o presunti tali….falsi profeti….pavoni e attori scaltri e veloci nel approfittare delle debolezze altrui per salire senza meriti sul carro del vincitore.
A lui un grazie…..anche se non lo saprà mai….ma da lui ho preso la parte migliore del ladro….

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