Essere Precisi, Sperare o Ignorare?

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Essere “precisi”….”sperare” o “ignorare” le cose?….
Sono stati che sembrano diversi, da non confondere eppure, una parola li tiene insieme…..la statistica!!
Parlare di precisione infatti vuole dire  “ignorare” (non conoscere) la realtà e di quanto siamo “approssimati”, parlando spesso di certezza a sproposito ogni volta che i dati raccolti di un passato ci confermano le aspettative in un futuro.
Noi, comuni mortali (non sicuramente chi delle nostre vite deve disporre di economia e finanza) ignoriamo che nel calcolo delle probabilità solo un valore è “vero” ed è il numero 1.
Quando misuriamo la probabilità degli avvenimenti (che sia il lancio di un dado o il verificarsi di un uragano a Tokio) disponiamo di una scala assoluta che manca alla matematica, dove UNO è la certezza  e ZERO  l’impossibilità.
In mezzo un sacco di bugie…….e il vero bugiardo è il tempo…..perchè quello che vogliamo o che desideriamo c’è sicuramente ma è solo questione di “tempo”…..
Di solito si tende a trascurare le probabilità dell’ordine di 10 alla -6 cioè del milionesimo.
Chiunque prendesse in considerazione questa misura verrebbe legato e ingabbiato ……
Per rendercene conto diciamo che è la probabilità che chi dopo avere letto questo blog muoia nel minuto successivo……
Vi do un altro metodo per rendervene conto…..mettete 999.999 palline bianche in un sacchetto e UNA colore rosso….
Estraete ogni minuto…..la pallina estratta deve essere rimessa dentro ogni volta….almeno che non estraiate quella ROSSA…..perchè allora…GAME OVER…..siete morti!!!
La cosa vi preoccupa?…bè il destino stando alla statistica (età più o età meno) si diverte a estrarre queste palline ogni minuto per ciascuno di noi….che vi piaccia o no!
La sensazione di essere fragili adesso sono sicuro che esiste in ciascuno di voi e il volere utilizzare al meglio il minuto successivo può diventare un angoscia…..ecco perché è meglio “IGNORARE” e “SPERARE” ….
Non per niente anche la statistica chiama “speranza matematica” un evento che si desidera verificarsi…
Tutte le nostre conoscenze sono viziate anche da una certa imprecisione…..ma non ci disturba il sonno fino a che questa imprecisione rimane una “probabilità sociale”.
Mi spiego meglio…..nessuno di sicuro si indigna se i ritardi per la sistemazione di un incrocio condannano a morte certa un esiguo ma concreto numero di cittadini….
Nessuna coscienza verrebbe turbata e l’assessore di turno verrebbe sicuramente ben retribuito.
Ma immaginiamo che per quel ritardo di un anno sui lavori siano deceduti solo lo 0,0005% degli automobilisti passati in tale periodo….
Ipotizziamo che ne siano passati un milione e che quindi 5 di loro ci abbiano lasciato le penne….(lo 0,0005% di 1 milione)….
Bè….chi se ne frega…..possiamo tranquillamente continuare a prenderci il sole o il nostro drink!!
È come se si decidesse di estrarre a sorte 5 “NOMI e COGNOMI” su un milione di abitanti e portarli davanti a un muro e fucilarli……
Ma qui…..si scatenerebbe una rivoluzione!!!
Le nostre coscienze verrebbero messe a dura prova..il “drink” andrebbe di traverso a più di uno di noi…..ferie e mare rovinati!!!!
Ma non basta….pensate se 5 uomini (niente donne e bambini perchè intenerirebbero troppo!!) fossero in pericolo in mezzo al mare o in montagna….
Non ci si tirerebbe sicuramente indietro a nessuna spesa per salvarli anche se …tale spesa…potrebbe superare di gran lunga quella della sistemazione di un incrocio.
Come mai???..
Bhè perché i numeri sono diventati nomi (quelli estratti o quelli da salvare) e adesso non si può più “ignorare”…..la “probabilità sociale” è diventata “probabilità individuale”.
Tutti i trattati di statistica cercano di regolare la definizione di “probabilità” entro ambiti matematici, presentando solo un modello matematico….(di solito si imbroglia lo studente parlando di dadi!!).
Eppure questa “imprecisione” ci fa andare avanti anche se fa arrabbiare non poco solo i giocatori di azzardo ma è quella sostanza che è mischiata con il tempo che ci fa  coltivare i nostri sogni e crea la “speranza”…..i numeri senza il tempo non vivrebbero….
Non porto un orologio al polso per un motivo ben preciso ma se un giorno dovessi farlo ne sceglierei uno fermo che segna la stessa ora…..
Meglio avere al polso un orologio fisso alla stessa ora che un “Rolex” che ritarda di un minuto al giorno….
È un fatto di precisione…..(e ignoranza)….un orologio fermo sarà preciso  due volte al giorno….quello che ritarda un minuto al giorno lo sarà una volta ogni due anni….
Vi sarete anche chiesti CHI estrae il vostro numero…..chiunque sia e comunque lo immaginiamo….lo chiamiamo TEMPO…


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