Il tuo carrello è attualmente vuoto!
Essere Invisibili…
Ho sempre pensato che per fare grande una persona a volte non basta leggerla in base alla sua importanza nel contesto lavorativo o sociale.
Non conta se davanti al proprio nome c’è un “Sig” o “Dott” o altro, conta il contenuto e forse come in tutte le cose …..quelle che passano inosservate sono le più belle.
E le persone dovremmo riuscire a “leggerle” oltre la scorza che ognuno si fa..
Dico questo perché lo spunto l’ho avuto rileggendo un libro: Il Piccolo Principe di Antoine de Saint Exupery ……. un piccolo libro … nessuna copertina patinata….ma di un contenuto che va oltre dell’apparire.
Ho ritrovato quel piccolo libro casualmente come se si volesse “nascondere”…..un libro che allora detestavo perché “allora” era una lettura obbligata da una scuola e di una maestra che non capivo …. L’ho riletto da adulto…..qualche giorno fa… con uno spirito diverso
Il piccolo principe è un bambino che proviene da uno strano pianeta, pare vivesse solo, occupandosi di un baobab, di due vulcani attivi e uno spento e di una rosa particolarmente futile, ma la sua vera passione era contemplare ogni giorno decine e decine di tramonti.
Nel suo girovagare visita diversi pianeti e ovunque trova persone sole e capricciosamente infatuate di se stesse, l’unica eccezione è rappresentata da un lampionaio che dimostra altruismo e precisione.
Uno di questi personaggi lo consiglia di esplorare la terra alla ricerca degli uomini ma atterra nel deserto dove non riesce ad incontrare nessuno.
Dopo quasi un anno in cui si trova sulla terra, proprio quando ormai si avvicina il momento di tornare a casa, si imbatte in un aviatore con l’aereo in panne che grazie a questo incidente può conoscere il piccolo principe e ascoltare i suoi racconti.
Questo bambino sembra un angelo che proviene da un altro mondo e incarna l’essenza dell’umanità.
Non si sa nulla di lui, neppure il nome.
Come tutti i grandi eroi anch’egli ha lasciato il suo regno e si è messo in viaggio per portare a termine una missione: cercare l’umanità che con il progresso della civiltà si è perduta nel deserto e si è inaridita nel profondo.
Il piccolo principe usando un linguaggio semplice e trasparente mette a nudo ogni pecca degli abitanti della terra.
Scopre la solitudine, l’avidità, l’egoismo al top, che si celano dietro l’attivismo convulso degli uomini e che impediscono di abbandonarsi alla fantasia, di sapere percepire i sentimenti più veri con gli occhi dell’anima.
Il personaggio della volpe costituisce un aiuto prezioso per il bambino, lei è un animale, estraneo al mondo degli uomini come lo è lui in quanto proviene da un altro pianeta.
Conosce i misteri dell’amicizia, lei, animale perennemente inseguito, desidera essere speciale per il piccolo principe…. scoprire il valore dell’attesa, l’importanza dei legami affettivi
Per poter relazionare insieme, la volpe chiede di essere addomesticata e ciò ha un duplice significato: da una parte significa che lei è un animale e deve essere allenata a stare con gli uomini ma soprattutto che non è amata e non ha nessuno che si prenda cura di lei.
Essere addomesticati implica essere amati, trascorrere tempo insieme, giocare, spezzare i ritmi febbrili della vita imperniata solo sul profitto e sulla logica produttiva.
Tutta l’umanità in questo senso deve essere addomesticata a ritrovare il tempo per i sentimenti dell’amore e dell’amicizia che inducono le persone a vincere l’egoismo e a donarsi agli altri.
E’ ancora lei che offre una sintesi di quella che è la logica produttiva in cui prevale la distruzione: “Io do la caccia alle galline e gli uomini danno la caccia a me”.
Il piccolo principe proviene da un pianeta in cui non si conoscono lotte e dove nessuno ostacola la libertà degli altri.
Il progresso industriale, il materialismo imperante e il consumismo di massa, hanno reso tutto, inclusi i rapporti umani, anonimi, effimeri e oggetto di consumo.
Invece l’identità della persona è data da ciò che lo contraddistingue e che lo rende speciale e diverso da ogni altro.
Non è il suo aspetto, non è il suo potere, non è il denaro che fa di ciascuno una creatura unica al mondo, ma qualcosa di “essenziale che è invisibile agli occhi”: la sua capacità di amare, questo è ciò che rende basilari le persone e rende bello tutto quello che è al mondo.
E così la rosa del bambino è unica al mondo nonostante ve ne siano miriadi di esemplari simili, ed è l’affetto che la volpe nutre per lui che le fa amare anche il giallo del grano perché le rammenta il biondo chiaro dei suoi capelli.
L’amore rende speciali, diversi gli uni dagli altri, illumina, sembra di essere prescelti tra una moltitudine.
E’ un legame indissolubile e come ogni legame affettivo comporta gioia ma anche sofferenza.
Disse la volpe al piccolo principe: “Gli uomini hanno dimenticato questa verità.
Ma tu non devi dimenticare: Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…””Questo che io vedo non è che la scorza .Il più importante è invisibile…”Questa frase…..forse la più importante, la più toccante, rappresenta il meglio dei valori che non consideriamo.
Nella nostra realtà….il reale è tutto ciò che appare o si vede.
Poca considerazione esiste per l’invisibile.
Da ragazzo, ebbi la fortuna di fare diversi sport…..in ciascuno l’allenatore, la squadra o la classifica di turno chiedeva una cosa sola…..l’emergere….l’apparire….il distinguersi con un gol, con una prestazione memorabile……fino quando feci il corso per “arbitri”.
Mi dissero subito che il migliore arbrito era quello che …..non si faceva notare….una specie di invisibilità nello sport.
Con le ragazze…non ebbi successo….non mi rendevo “visibile”….e nel mio lavoro anche adesso preferisco essere “invisibile” e fare fare il “pavone” a qualcun altro.
Ragazzi che curano solo il loro “look” …. Non importa come l’importante è….essere notati…e quanti ne vedo pettinarsi nello schermo dei loro telefonini….Antoine de Saint Exupery era una specie di invisibile….
Pilota di ricognizione durante la II guerra mondiale … il suo “lavoro” era quello silenzioso…..senza spari, senza bombe…penetrare furtivamente in territorio nemico …essere invisibile….e ritornare per dare l’occasione ad altri di “apparire”.
E adesso dove la caccia al regalo più grosso ci rende protagonisti ..dove ci riempiremo la bocca di “settimane bianche” o “posti esotici” per “apparire” al vicino, parente o amico non posso fare altro che rivolgere il mio pensiero a quel pilota la cui morte ha del misterioso……(scomparso in mare nell’estate 1944 e mai più ritrovato fino al 2008).Sono sicuro che anche lui ha ritrovato il suo “piccolo principe” mentre l’aereo precipitava per la follia di una guerra.
E un altro pensiero a tutti quelli che cercano di restare “invisibili”.
Perché vogliono vivere in altri valori.
Lascia un commento