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In due anni sono tornato a casa solo una volta e lo feci anche male…..
Imbarcai su una nave cargo diretta a Livorno di cui da mesi avevo ottimi rapporti con il comandante.
Viaggio imbarazzante fino a Milano su un treno che faceva sentire fuori posto con gli occhi della gente su di me e sulla mia divisa. Ma sia ben chiaro che non mi sono mai vergognato di quella divisa.
Imbarazzo e impacciato si!…..Fermato persino dalla “Polizia Militare” in stazione centrale a Milano per controllo dei documenti.
Quella fu l’unica e ultima volta che tornai a casa.
E poi non riuscii a sopportare le lacrime di mia madre quando mi vide, e tutte le bugie che dovetti fare credere per assicurarle che “stavo bene” che, “non facevo nulla di pericoloso” oppure “che il rancio era ottimo e abbondante” e che se non mi sentivano era solo un problema di comunicazione.
Mio padre non la bevve del tutto e appena ebbe l’occasione mi prese da parte in una vigilia di un Natale.
Non dissi tutta la verità ma nemmeno bugie.
Insomma applicai la mia regola di vita…”le bugie non si dicono perché non è bello e nemmeno elegante ma, non è indispensabile dire tutta la verità “.
Raccontai che era più dura del previsto ma che mi piaceva…ben diverso che la scuola, che avevo il comando di una motovedetta e gli brillarono gli occhi quando tirai fuori una foto della CP235.
Che comunque con le ragazze ero in alto mare ma una in particolare c’era anche se aggiunsi….”nulla di serio pà!”
Mi disse di stare attento e di comportarmi bene con “le ragazze” ma soprattutto era preoccupato perchè in televisione non si dicevano cose belle, e che dopo l’assassino di Aldo Moro non la vedeva bene.
Troppi morti e troppe bombe e lui che la guerra l’aveva vista sul serio, e non in televisione o in un videogame era molto preoccupato
Sottovoce confermai che ero al corrente ma che non ero mai solo ed ero molto ma, moooolto prudente.
Che stavo attento … Insomma dissi quello che voleva sentirsi dire.
Mi disse anche che erano mesi che arrivavano dei “vaglia postali” a nome mio a casa e confermai che era il mio stipendio che spedivo….a me serviva poco contante per vivere….non avevo esigenza di vestirmi….”su quello scoglio” (quello “Scoglio” era la Sardegna!)
Non vi erano molti “divertimenti” e quando uscivo in permesso, due volte a settimana per una pizza era già troppo.
Poi mi ricordo che ci litigai quando mi disse serio: “non avrai mica in mente di rimanerci dentro in quella divisa?”
Ecco, riusciva a leggermi nel pensiero e questo non lo sopportavo.
Risposi che quella era la mia vita e se insisteva con il farmi la predica me ne sarei andato domani con il primo treno.
Ci rimase molto male.
Quando finì la licenza gli dissi che non sarei più tornato e di quelle parole dette me ne pento ancora adesso.
La vita non mi avrebbe dato più avuto la possibilità di chiarire con lui….

Tratto dalla seconda parte dell’eBook ” Mi avete rotto le Bolle”

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