Dare il nome alle Cose

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La prima volta che ho dato un nome a un oggetto in modo consapevole è stato per una canoa o meglio per un kayak.
Il signore del negozio dove lo avevo acquistato mi disse che anche se era solo un kayak, era pur sempre una barca e come tale le andava dato un nome…..scaramanzia o tradizione poco importa e lo feci.
Le barche probabilmente sono quella categoria di oggetti a cui si da un nome senza paura di vergognarsi.
Il mio primo kayak lo chiamai “Tizi” perché da ragazzo di fantasia ne avevo poca.
Ma essendo una barca, come tutte le barche, vanno chiamate al femminile quindi divenne “La Tizi”.
Normalmente tendo a non affezionarmi troppo agli oggetti ma, in alcuni casi non ci sono proprio riuscito.
Sapete della mia storia con la tazza di Ovomaltina ….del mio peluche di Willy il Coyote…e adesso va be’ …è ora che vi presento una mia cara amica…”La Tizi”.
Immaginare uno spirito umano dentro a un pezzo di plastica, di legno o di stoffa un po è una stupidaggine ma un pò ci fa sentire meno soli e per me è stato così.
Del resto tutti noi chi più chi meno ha avuto un pelusche come compagno di infanzia
Aaaah…il mio era un gatto nero impagliato con tanto di coda di nome “fulì” e lo avrei tenuto per molto tempo ancora se non fosse che l’abbinamento “mamma-io-fulì” cominciava a essere imbarazzante per la famiglia.
Mi dissero che fulì era partito improvvisamente per un lungo viaggio.
Piansi come un dannato per un mese e non servì nulla il farmi ritrovare un “fulì” troppo nuovo per essere il mio fulì.
Continuo a pensare che dare un nome agli oggetti non sia una cosa del tutto sana, forse è una patologia, lo ammetto…pero mi diverto molto immaginare che tanta gente da nomi a oggetti che usa frequentemente, quasi attribuendogli doti umane o un carattere e…ci vuole coraggio a farlo e di più ad ammetterlo.
Comunque con La Tizi ho passato momenti importanti e ci parlavo veramente quando mi portava giù per le rapide.
Spesso in segno di fiducia lasciavo a lei la direzione da seguire quando le cose si facevano serie.

Ho fatto anni con La Tizi…prua rossa che sfumava sul giallo…chiglia grigio topo.
Fiumi e torrenti come Ticino, Adda, Brembo, Dora Baltea l’hanno accarezzata ma anche sballottata….
Ma laghi come quello di Como o il Maggiore hanno visto i suoi colori.
Il battesimo in acqua avvenne nel lago di Monate e da allora furono tante le volte che mi butto in acqua ma sapevo che era come un cavallo e poco alla volta riuscì a cavalcarlo.
La fine per La Tizi avvenne quasi dopo 4 anni nella rapide di un torrente in Francia di cui non ricordo nemmeno il nome. (Ubay o roba del genere)
So solo che mi butto in acqua poco prima di frantumarsi in una serie di cascate…o almeno voglio immaginare che ando così!
Tornai a casa come un cane bastonato…

Entrai nel cancello con l’auto ma con il portacanoe vuoto.
Mio padre si limito a dire…”sono contento di vederti intero” mentre nascondevo a fatica sotto la maglietta i lividi lasciati dal fiume come ammonizione della mia imprudenza.


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