La Prima Volta

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É mattina presto: dio non è suonata la sveglia, adesso sicuro é tardissimo. 

Come faccio. 

Panico seguito da un sobbalzo nel letto.

Forse conviene rinunciare, tanto io a quella cosa li non ci spero molto. 

Invento una scusa e non ci vado.

Non é la prima volta che mi illudo. 

Tante volte mi sono sentito preso in giro. 

Un rapido colpo d’occhio alla sveglia. 

No, meno male, sono solo le 5 e io ho programmato di alzarmi alle 6,00

Devo fare colazione, vuole dire che per una volta la farò con calma, latte e biscotti

Sceglierò con cura un vestito adatto per l’occasione, e poi la barba, anzi no, quella cosa li l’ho fatti ieri sera, cosi non arrivo davanti a lei con i cerotti. 

Mi sistemerò un po’, come sempre d’altronde, però forse starò un po’ più attento del solito. 

Sono le 5 e manca un’ora alla sveglia, ma so che non dormirò più, troppo agitato, quindi tanto vale trascinarsi giù.

Magari mi metto a leggere o a rivedere dei dettagli, no no, non è proprio il caso, non farei altro che agitarmi di più.

Vabbé, mi alzo, che sto a fare a letto, oggi è la mia prima volta. 

Certo, non sono più proprio un’adolescente, e neanche un ragazzino. 

Sono una uomo maturo ma mi batte forte il cuore. 

Se penso a cosa mi aspetta ho il respiro affannato e mi gira un po’ la testa. 

Ma è normale, credo. 

E dire che sono abbastanza preparato all’evento, sì, mi sono proprio preparato, ho letto tutto sull’argomento e ho fatto anche ricerche per conto mio. D’altronde, senza nessuno che ti spiega le cose per filo e per segno, come si fa? 

Ci si arrangia in qualche modo. 

Mica posso andare in giro a raccontare quello che mi sta succedendo.

Le risposte sarebbero scontate. 

Ma che fai. 

Molla tutto. 

Sei anche sposato e poi, l’età non ti dice niente. 

Di sicuro ti prenderanno in giro. 

Ecco, sono pronto per uscire.  Al diavolo quello che pensano amici, colleghi, parenti

Naturalmente mi sono misurato qualche abito: pantalone giacca e maglioncino, no meglio un look piu’ sportivo. No….io voglio la cravatta!

Mi trovo bene con una cravatta. Ecco, meglio, mi sento a mio agio.

Esco di casa, prendo la mia auto e in 40 minuti sarò arrivato. Ok anche 50, oggi c’è traffico e a Lugano di più.

Arrivo, parcheggio lontano come mia abitudine, mi serve per darmi quel atteggiamento di sicurezza e mi avvio verso la mia destinazione. 

L’albergo è aperto, chiedo indicazioni al portiere e lui mi dice dove andare ma non prima di avermi chiesto un documento. Ecco, adesso conosce la mia età… mi guarda strano… ma no..è la mia impressione.

Entro e la vedo: è lì seduta,  sta leggendo qualcosa, oddio, non mi ricordavo che era molto più giovane di me. 

D’altronde l’ho vista solo una volta ed abbiamo scambiato solo poche parole. 

Non la conosco per niente, di lei so solo nome, cognome e professione. 

Iniziano a tremarmi le gambe, e spero non si accorga che non sono ancora pronto. 

Forse sono ancora in tempo a rendermi invisibile o scappare e tornarmene a casa. 

Mi manca il respiro, il cuore mi pulsa forte nelle orecchie, mi chiedo perché mi sono deciso così tardi nella vita. 

Questa cosa andava fatta quando avevo l’età giusta per farla, ma ora forse no. 

Ansia da prestazione, questa volta faccio una figuraccia, lo sento.

E poi con una molto più giovane no. 

Ma non faccio in tempo a pensare altro, che lei alza la testa, mi guarda e mi chiama. 

In un attimo, tutto il mondo esterno scompare, siamo solo io e lei. 

Deglutisco e le vado incontro con un sorriso. (forse era una smorfia per la troppa luce)

Ho il cuore in gola e una parte di me è come paralizzata ma la convinco a seguirmi, il mio angelo custode non è d’accordo e sento che se ne va. 

Ma lo conosci, fa sempre cosi e non vuole vedere cosa succederà dietro a quella porta

Ma non ho dubbi, sarà li ad aspettarmi quando avrò finito. 

É sempre andata così fin dal primo giorno di scuola. 

Mai entrato lui….ma sempre ritrovato all’uscita con il suo sguardo sornione.

Sono solo adesso e vado verso la “Dottoressa di Oculistica” per sostenere la mia prima relazione tecnica in un congresso davanti a numerosi esperti del settore. “Gli effetti della radiazione 420 nm sulla visione”

Mentre parlo la guardo, mi fa segno di stare calmo, di andare piu’ piano, adesso un po’ più veloce. Seguo il suo ritmo.

Ci saranno 200 persone ma io fisso solo lei. 

É tutto perfetto, é andata benissimo mi dice, sei stato bravo. Lo rifacciamo?

Ecco…la mia prima volta!

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