Il mio Pelusche

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Subito dopo il servizio militare una serie di circostanze mi obbligarono a staccarmi dalla famiglia, dagli amici, dalle mie passione…da tutto insomma.
Nessuno sapeva di me e chi lo sapeva ben presto lo allontanai con la mia specialità….rendendomi antipatico e scorbutico.
Non chiedetemi il motivo…..potrei dirvi che due anni di mare mi avevano reso un po’ ruvido ma, diciamo che va bene così.
Diventai per alcuni anni invisibile
Sia ben chiaro….avevo un lavoro in regola e cominciavo a pagare i contributi, solo che semplicemente ero “invisibile”……la gente mi vedeva…ma ognuno si poteva fare su di me tutte le fantasie che voleva. (Vabbè..un po come adesso!!)
A me andava bene. (e va bene così!)
È stato un periodo di solitudine…mai finito
Mi ricordo anche sorridendo il mio primo trasloco.
Dire trasloco non so se è giusto….è stato fatto con tanti “micro viaggi” pieni di scatole con ricordi, vestiti e un pelusche.
Niente camion, niente mobili, niente di tutto questo….solo io, la mia “Ford Fiesta” e il mio nuovo alloggio, il tutto in un discreto silenzio o quasi.
Era la stanza di un “residence” con tanto di custode e un bel parcheggio coperto per la mia auto (anche lei doveva essere invisibile!!).
Ma non immaginatevi nulla di lussuoso.
L’appartamento era un monolocale dove dovevo decidere se aprire il letto per dormire o posizionare il tavolo per mangiare.
Le due cose, per lo spazio assegnato non potevano manifestarsi contemporaneamente senza farsi male.
Quando mi hanno proposto le caratteristiche dell’appartamento, con rapido pensiero ho realizzato che comunque, non potevo dormire e mangiare nello stesso istante e riguardo gli spazi angusti e stretti…bè….era un lusso rispetto al vivere per 20 ore all’interno di una “motovedetta” come avevo fatto prima e poi….cosa da non poco….era “ASCIUTTO!!!!” quindi..AFFARE FATTO!
Ho avuto vicini di tutti i tipi…vicini rumorosi, vicini simpatici, vicini strani ma, tutti avevano una caratteristica…erano “invisibili” come me.
Come se quel “residence” di non so quanti appartamenti fosse una specie di “nascondiglio” dove se ne usciva alla risoluzione del motivo per cui si era entrati.
Nessuno chiedeva mai il motivo del “perché” si era lì ….. era come un “tabù”
Per la mentalità di allora vivere in un “residence” era sinonimo di “soggiorno obbligato “ o di malaffare…..per farla breve o eri un mafioso o eri una…puttana. (niente di tutto ciò!).
Alcuni vicini me li ricordo ancora adesso ma se dovessi incontrarli non li riconoscerei, ma non per il tempo che è passato, ma semplicemente perché non sono esistiti e lo stesso farebbero loro.
Tra quelle pareti si sentiva di tutto….ma una figura era fondamentale…..la portinaia.
Il mio primo incontro con la portinaia non fu bellissimo e forse è per questo che me lo ricordo.
Nel portare le mie cose dalla macchina all’appartamento lasciai incustodita una scatola davanti alla portineria……pochi minuti…ma in quei pochi minuti la scatola sparì nel nulla inghiottita dal “residence”
In quella scatola c’erano alcuni ricordi e il mio peluche.
Mi feci coraggio con la speranza e la fiducia che avevo allora nel prossimo e chiesi alla portinaia: “Mi scusi, non è che per caso ha visto una scatola con dentro un pelusche…non la trovo più!!”.
Lei mi rimproverò subitissimo ricordandomi che non era permesso l’ingresso ai bambini.
Le dissi con imbarazzo che quel pupazzo era il mio e che era come la coperta di Linus ….non me ne sarei mai diviso e che mi seguiva ovunque io andassi ormai da anni….
Mi guardò con lo stesso sguardo che si guarda il figlio piccolo che non si accorge che il fratello maggiore gli ha appena mangiato la merenda….poi…scrollando la testa si mise a citofonare ripetendo ogni volta la stessa frase. “Mi scusi se la disturbo….ma non è che per caso ha preso una scatola con dentro della roba da buttare via?”….
Ora…..a me non sembrava che avevo “roba” da buttare anche perché c’erano le cose più preziose….avevo ormai perso la speranza quando ….mi guardò e mi disse…3° piano!!!
L’ho anche ringraziata capendo che dovevo andare a recuperare la refurtiva direttamente dalla ladra …
Si perché era una donna!
E questo mi complicava già una situazione incasinata.
Così, ho dovuto anche ringraziarla quella ladra cercando di capire se ero più dispiaciuto per essere stato accolto con un furto o essere felice per il ritrovamento del mio pelusche.
Una cosa la imparai subito ed era il mio benvenuto nella nuova casa e diceva più o meno così: “Tiziano, non girarti mai di spalle….ti fregheranno ciò che hai di più caro”……
Ed è sempre stato così…


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